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POLITICA

Quirinale

Napolitano al Parlamento:"Lo stallo sull'elezione dei giudici solleva gravi interrogativi"

Il Capo dello Stato interviene sul caos in seduta comune per il voto su Consulta e Csm: "Così si logora anche l'istituto di garanzia del quorum". Ma l'appello cade nel vuoto

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Non sono bastati nè il monito del presidente della Repubblica nè l'incontro a Palazzo Chigi tra il premier Renzi e Berlusconi: la votazione per eleggere i membri laici del Csm e i giudici della Corte costituzionale si è conclusa con una nuova fumata nera.

In precedenza Napolitano aveva detto: "Il succedersi senza risultati conclusivi delle votazioni del Parlamento in seduta comune per la elezione dei componenti laici del Csm e dei giudici della Corte costituzionale destinati a succedere ai due che hanno completato il mandato, solleva gravi interrogativi".

"Così si logora l'istituto del quorum"
Se continuano a "prevalere immotivate preclusioni nei confronti di candidature di altre forze politiche o la settaria pretesa di considerare idonei solo i candidati delle propria parte", come in questi giorni per il voto sulla Consulta e il Csm, "il meccanismo si paralizza e lo stesso istituto di garanzia rappresentato dal sistema dei quorum qualificati si logora", insiste il Capo dello Stato.

Paralisi in Aula
Nel pomeriggio si attende l'ennesima votazione in seduta comune, infatti, dopo che ancora una volta il quorum non è stato raggiunto né per l'elezione dei due giudici costituzionali, né per quella dei nuovi componenti del Csm. Il Parlamento, così, si trova ancora in fase di stallo e i due nomi avanzati dalle maggiori forze politiche per entrare alla Corte costituzionale, Donato Bruno e Luciano Violante, si trovano ancora lontani dal numero di voti sufficiente per l'elezione. Un gioco di veti incrociati, paletti sui candidati della parte opposta e una serie di divisioni interne ai partiti (basti pensare a Forza Italia che si è spaccata sull'appoggio ad Antonio Catricalà) hanno provocato la situazione di paralisi attuale.