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ECONOMIA

Grexit

Euro, la Grecia non paga e le borse vanno giù

Atene ha annunciato di non poter far fronte alle rate del prestito concesso dal Fondo Monetario e dall'ex Troika. Paura per un possibile default della Grecia e sulla tenuta dell'Euro

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Avvio in calo per la Borsa di Milano, che segna -1,15% e a metà mattina scende a -1,87%.

In ribasso anche Parigi e Madrid. In Spagna pesa anche l'esito delle elezioni regionali, che segnano l'avanzata di Podemos. La seduta di oggi è comunque interlocutoria, perché Wall Street e alcune piazze europee sono chiuse per festività. 

In rialzo lo spread tra il Btp e il Bund tedesco che segna 133 punti sull'onda delle incertezze per la situazione in Grecia. Il tasso di interesse del titolo decennale italiano è all'1,94%. 

Grecia: "Non abbiamo soldi per pagare il fondo monetario"
Il governo di Atene lo ha detto chiaramente con le parole del ministro dell'Interno Nikos Voutsis: "Le quattro rate per il Fmi in scadenza a giugno ammontano a un miliardo e 600 milioni di euro. Questo denaro non sarà versato, perché non c'è". 

Anche se il ministro dell'Economia Yanis Varoufakis ha subito chiarito: "L'uscita della Grecia dall'Euro - Grexit - sarebbe l'inizio della fine della moneta unica". 

Varoufakis ha argomentato così l'incapacità di Atene di far fronte agli impegni: "Negli ultimi quattro mesi, la Grecia non ha dovuto solo gestire il pagamento di stipendi e pensioni, ma ha dovuto estrarre il 14% del Pil per rispettare gli impegni con i creditori internazionali. Ad un certo punto non saremo più in grado di farlo".


Schaeuble: "La Grecia deve dare ciò che ha promesso e non abbiamo bisogno di discutere di alternative"
Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble - che nei giorni scorsi aveva parlato della possibilità di una moneta parallela per la Grecia - in una dichiarazione di oggi non vede la necessità di discutere "alternative" o l'erogazione di nuovi aiuti ad Atene in quanto prima "la Grecia deve dare cio' che ha promesso" nel piano di salvataggio.

"La Grecia si è impegnata a rispettare questo programma il 20 febbraio e quindi non abbiamo bisogno di parlare di alternative", ha detto Schaeuble. Il Paese ha "abbastanza lavoro per rispettare ciò che ha promesso", ha aggiunto il ministro.