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ECONOMIA

"Missiva redatta con il mio pieno sostegno"

Legge di stabilità, Barroso: "Pubblicare la lettera? Scelta unilaterale del governo italiano"

Il presidente uscente della Commissione Ue: "Non siamo favorevoli alla pubblicazione, anche se è un diritto dell'esecutivo italiano"

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Josè Manuel Barroso
Bruxelles
Quella di pubblicare la lettera “è una decisione unilaterale del governo italiano”, "legittima" ma non condivisa. Il presidente uscente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso non ha apprezzato la divulgazione della missiva in cui i tecnici di Bruxelles chiedono chiarimenti sul mancato rispetto dell'obbligo di ridurre dello 0,5% il deficit/Pil. A spiegarlo è stato lui stesso in una conferenza stampa.

"La Commissione non è favorevole alla pubblicazione" 
Secondo Barroso, la responsabilità della diffusione della lettera non è di Bruxelles. "La Commissione - ha sottolineato il numero uno dell'esecutivo Ue - non è favorevole alla pubblicazione, perché noi stiamo proseguendo le consultazioni informali, tecniche, e pensiamo che sia meglio avere un contesto di fiducia. Ma il governo italiano ha contattato Katainen, dicendo che avrebbero pubblicato la lettera. Non ci siamo opposti, è un diritto, ma è assolutamente falso che la Commissione abbia spinto per la pubblicazione della lettera".

"Lettera redatta con il mio pieno sostegno" 
"La lettera – ha poi aggiunto - è stata redatta perchè abbiamo l'obbligo legale di comunicare ai governi quando ci sono dubbi relativi alla conformità con le regole: questo abbiamo fatto, questo ha fatto il commissario Katainen col mio pieno sostegno e con quello del nuovo presidente Juncker".

"Sulla stampa notizie false sulle nostre posizioni"
Barroso ha poi attaccato la stampa. "La maggior parte delle notizie comparse sulle posizioni mie o della Commissione sono assolutamente false, surreali e non hanno nulla a che fare con la realtà, se non per sbaglio. Cose totalmente inventate - ha detto Barroso - e sono sorpreso che organi di stampa che considero seri possano fargli eco".

"Se ci mettiamo gli uni contro gli altri allora c'è un problema"
"E' nocivo e disonesto cercare di presentare tutto questo come una mia posizione personale: alla Commissione si fa un lavoro serio di analisi dei bilanci, non si fanno battaglie personali e se abbiamo uno spirito di battaglia vuol dire che siamo tutti perdenti, al contrario dobbiamo lavorare con armonia per dare risposte ai problemi, per fare le riforme, per avere finanze pubbliche equilibrate, se ci mettiamo gli
uni contro gli altri allora c'è un problema, lavorare con fiducia è fondamentale".

"Penso che la Commissione interpreterà con flessibilità le regole"
Barroso non ha fornito indicazioni sulle prossime mosse e valutazioni della Commissione sull'Italia. Ribadendo che le discussioni sulla legge di bilancio 2015 sono ancora in corso ha fatto intendere che c'è ancora spazio per il confronto. Ha ribadito che la posizione della Commissione europea è quella di usare tutta la flessibilità prevista attualmente dalle regole, che come è noto lasciano indefiniti margini di interpretazione. Ha motivato la necessità di essere "flessibili" nel rispetto delle regole del patto di stabilità perché "siamo in una situazione economica molto
difficile anche se non catastrofica" come accadde quando c'erano paesi in difficoltà sui mercati del debito sovrano (come l'Italia a fine 2011), "siamo vicini alla deflazione". Per questo "penso che la Commissione interpreterà con flessibilità le regole". A questo punto Barroso si è chiesto se un tale approccio possa essere "una visione dogmatica" augurandosi che possa essere trovata "una buona soluzione" (per l'Italia).