Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Grecia-Varoufakis-Ecco-il-piano-B-per-la-dracma-trsipras-galbraight-6c44dbd6-9933-41cb-868d-41cb17052f6b.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il piano segreto dell'ex ministro delle Finanze greco

Grecia, Varoufakis: "Ecco il piano B per la dracma"

Lo afferma in un audio pubblicato sul sito dell'Official Monetary and Financial Institutions Forum (OMFIF) in cui spiega a un gruppo di fund manager della City il suo 'piano segreto' per gestire il passaggio a una nuova valuta in caso di fallimento dei negoziati con Bruxelles. A capo del team l'americano Usa James Galbraight

Condividi
Yanis Varoufakis
Atene
Il premier greco Alexis Tsipras, prima di vincere le elezioni, aveva dato a Yanis Varoufakis l'ok per formulare un piano B per gestire il passaggio a una nuova valuta in caso di fallimento dei negoziati con Bruxelles. Lo dice lo stesso ex ministro delle Finanze greco in un audio pubblicato sul sito dell'Official Monetary and Financial Institutions Forum (OMFIF) in cui spiega a un gruppo di fund manager della City il suo 'piano segreto'.

"Io ho messo in piedi un piccolo team - aggiunge Varoufakis - che avrebbe dovuto lavorare sottotraccia per ovvie ragioni". A capo del gruppo l'economista americano James Galbraith. "Ci stavamo preparando su diversi fronti", dice Varoufakis nell'audio pubblicato - con il suo consenso - dall'OMFIF e registrato durante una conference call una settimana dopo le dimissioni di Varoufakis dal governo.

"Prendiamo il caso dei primi momenti in cui le banche sono chiuse - afferma Varoufakis - i bancomat non funzionano e ci deve essere un qualche sistema di pagamento parallelo per permettere all'economia di stare in piedi per un po' e per dare alla gente la sensazione che lo Stato abbia tutto sotto controllo e che ci sia un piano", dice ancora Varoufakis. In questo frangente il team "coordinato" dall'economista Usa Galbraith aveva ideato un sistema di pagamento 'ombra' basato sul sito dell'agenzia delle entrate greco che avrebbe permesso, attraverso un pin fornito a chi doveva del denaro, fosse lo Stato o soggetti privati, di trasferire la somma in questione in un "formato digitale" e nominalmente in euro. "Questo sistema era ben sviluppato e avrebbe fatto una gran differenza", dice ancora Varoufakis.

"Avremmo potuto estendere il sistema agli smartphone con un'app e sarebbe potuto diventare un funzionale meccanismo finanziario parallelo: al momento opportuno sarebbe stato convertito nella nuova dracma". Varoufakis, nella conversazione telefonica, dice anche che la crisi greca "non è affatto finita" e che la difficoltà di tradurre in realtà il piano stava "nel passare dalle cinque persone che lo stavano immaginando alle 1000 che avrebbero dovuto realizzarlo". Per la 'fase due' serviva una nuova autorizzazione da parte del primo ministro Alexis Tsipras. Autorizzazione che non è mai arrivata. Galbraith, in un post apparso sul blog di Varoufakis, ha confermato di aver preso parte al gruppo di lavoro segreto dell'ex ministro greco.

"Ho lavorato cinque mesi, dai primi di febbraio ai primi di luglio, a stretto contatto con Yanis Varoufakis ed ero parte del gruppo di lavoro che ha elaborato a piani alternativi contro potenziali tentativi di asfissiare il governo greco, compreso azioni aggressive per spingere il Paese ad abbandonare l'euro". 

Le polemiche
Queste rivelazioni hanno subito innescato irritazione e richieste di chiarimenti da parte dei vari partiti di opposizioni in Grecia, che hanno contribuito non poco in questi giorni all'approvazione di tutti i pacchetti di riforme pretesi dagli altri Stati dell'area euro per avviare il negoziato su un nuovo piano di aiuti. Dagli europeisti di To Potami, ai conservatori di Nuova Democrazia, al socialisti del Pasok, sono piovute
interpellanze verso il premier Alexis Tsipras, chiamato in causa dallo stesso Varoufakis. Quest'ultimo ha deciso di intervenire sulla questione sul suo blog, sia direttamente, pubblicando una serie di smentite in un post, sia tramite l'economista a cui aveva affidato il compito di guidare la "squadra segreta" che si occupava del "piano segreto", James Kenneth Galbraith, 63enne economista americano figlio del più noto economista e diplomatico John Kenneth Galbraith. Varoufakis ha preteso di negare di aver mai parlato di sottrazione dei dati sui codici fiscali dei greci, sostenendo che si trattava di tutt'altra questione legata
ad un non meglio precisato programma di lotta all'evasione. Peccato che la registrazione della teleconferenza in cui ha fatto le "sparate" sia stata messa online, dove può essere ascoltata e
verificata da chiunque, dal Official Monetary and Financial Forum (www.omfif.org). E in cui lo si sente dire, con toni quasi scherzosi, di come assieme alla sua squadra segreta "ci preparavamo a creare surrettiziamente conti agganciati a ogni codice fiscale".

Dato che secondo Varoufakis queste informazioni in Grecia sono  sotto il controllo diretto della troika (che pure nei cinque mesi di governo Tsipras era stata formalmente cacciata dal Paese) e dato che bisognava procedere senza che a Bruxelles capissero quali fossero gli intenti del governo "abbiamo deciso di hackerare il software del mio stesso ministero per copiare i codici fiscali su un grosso computer, da cui poi disegnare il sistema di pagamenti parallelo".

Successivamente, dimostrando una notevole dose di sfrontatezza in un messaggio dal suo profilo Twitter si dice "impressionato dalla fantasia dei miei detrattori", che lo avrebbero "accusato di aver carpito i dati fiscali dei cittadini". Ovvero esattamente ciò di cui si era auto accusato lo scorso 6 luglio.

Galbraith figlio, per parte sua, ha voluto precisare di non aver ricevuto compensi per la sua attività: "sì è basata sulla mia amicizia con Varoufakis e con il popolo greco". Il piano serviva a prepararsi "ai potenziali tentativi di asfissiare il governo greco, tra cui mosse aggressive per spingere il paese fuori dall'euro", ha sostenuto l'economista. Ma questo era solo uno scenario ipotetico e non l'obiettivo del gruppo di lavoro stesso "il lavoro - ha detto - era rigorosamente quello di studiare le questioni operative che si sarebbero create se la Grecia fosse stata costretta ad uscire".

Il tutto proprio mentre i negoziati sul nuovo piano di aiuti alla Grecia sono iniziati. "I lavori sono iniziati", hanno riferito dalla Commissione europea, confermando che i rappresentanti delle istituzioni, Commissione, Bce e Fmi, la ex Troika, sono arrivati ad Atene. "I negoziati dovrebbero ora procedere il più rapidamente possibile". Se non altro ora non hanno come controparte l'impetuoso Varoufakis.