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MONDO

L'Onu chiede inchiesta impaziale

Afghanistan bombe Nato su ospedale Msf a Kunduz, almeno 19 morti

Il capo delle forze armate Usa Campbell si è scusato con il presidente afghano Ashraf Ghani per quanto accaduto. Onu e Croce Rossa condannano il bombardamento. Il ministero dell'Interno afghano ha detto che al momento del bombardamento nell'ospedale si sarebbero nascosti "10-15 terroristi", versione che sarebbe stata smentita da un portavoce talebani

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Kunduz (Afghanistan)
Continua a salire il bilancio delle vittime del raid aereo Usa sotto l'egida Nato contro l'ospedale di Medici senza Frontiere a Kunduz, in Afghanistan, colpito per errore. I morti sarebbero almeno 19, anche se il Guardian parla di 20 vittime. Tra questi 12 operatori di Msf e 7 tra pazienti e personale locali. I feriti sarebbero al momento
37, tra cui 19 appartenenti all'organizzazione. La città afghana sotto il controllo dei talebani è da giorni teatro di scontri con le forze di sicurezza governative. Il ministero dell'Interno afghano ha detto che al momento del bombardamento nell'ospedale si sarebbero nascosti "10-15 terroristi", ma il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, avrebbe negato la presenza di jihadisti nella struttura.

Le scuse degli Usa
Per l'errore, ammesso in un breve comunicato dal portavoce dell'Usaf, le forze aeree americane che operano nel Paese, si sarebbe scusato in una breve telefonata proprio il capo delle forze armate Usa John Campbell con il presidente afghano Ashraf Ghani. "Stiamo cercando di determinare cosa sia successo esattamente e voglio esprimere il mio cordoglio alle persone colpite". Così, il segretario alla Difesa Usa, Ash Carter, dopo i raid aerei Usa che hanno colpito l'ospedale Msf a Kunduz, in Afghanistan, provocando almeno 20 morti. "Un'indagine completa sui tragici fatti è in corso in coordinamento con il governo afghano", ha aggiunto.

Kabul e Washington conoscevano le coordinate
Il bombardamento è proseguito per mezz'ora dalla segnalazione alle forze armate Usa e afgane, denuncia Msf su Twitter, aggiungendo che "tutte le parti in conflitto, incluse Kabul e Washington, conoscevano le coordinate delle nostre strutture già da mesi. Sono state colpite le parti principale dell'ospedale, compresa sala operatoria e rianimazione.



Usa: "Indaghiamo sull'incidente"
Le forze americane, tramite il portavoce delle forze Usa in Afghanistan, colonnello Brian Tribus, hanno detto che l'operazione "potrebbe avere causato danni collaterali ad una struttura medica della città". "Indaghiamo sull'incidente", ha aggiunto. "Le forze Usa hanno condotto un raid aereo sulla città di Kunduz alle 2,15 locali, contro individui che minacciavano le forze". 

Croce Rossa e Onu condannano l'accaduto
La Missione dell'Onu in Afghanistan (Unama) e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) hanno condannato senza mezzi termini l'accaduto. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso una "forte condanna" e ha chiesto che sia avviata "un'inchiesta completa e imparziale".

Ue deplora morti
"Sono profondamente scioccato nell'apprendere della morte di almeno nove membri dello staff di Msf nel bombardamento" di un ospedale a Kunduz, ha detto il Commissario Ue per l'Aiuto umanitario e la gestione delle crisi Christos Stylianides in una nota con cui la Commissione Ue "deplora le morti", porgendo "sincere condoglianze". "Faccio appello a tutte le parti in conflitto a rispettare la legge umanitaria internazionale ed assicurare che i presidi sanitari ed i lavoratori sanitari siano protetti", aggiunge.

Nell'ospedale colpito, curati in meno di una settimana quasi 400 feriti
Da quando lunedì sono scoppiati i combattimenti tra le forze armate afghane e i talebani, nell'ospedale colpito sono stati curati 394 feriti con oltre 80 operatori nazionali e internazionali. Kunduz era considerata una delle province più stabili nel conflitto in Afghanistan, ma dall'anno scorso si è registrato un aumento significativo dei combattimenti. Msf ha curato 204 pazienti - 51 tra donne e bambini - dopo l'inizio della cosiddetta "offensiva di primavera" dei talebani, la maggior parte feriti da arma da fuoco e esplosioni. L'organizzazione ha iniziato a lavorare in Afghanistan nel 1980.